Il dettaglio contestato è uno scivolo che estrae l’aria da sotto la vettura. L’unico punto, nel quale si può generare l’effetto suolo. Il diffusore posteriore deve essere alto 17,5 cm e avere una dimensione lineare e costante. A causa di un ennesimo errore da parte della Federazione, il regolamento lascia alla libera e personale interpretazione 15 cm centrali di spazio, luogo dove è posizionata la struttura a protezione d’urto. Brawn, Toyota e Williams sono accusate di aver realizzato un ulteriore canale per il passaggio dell’aria che arriva dal fondo vettura, con lo scopo di aumentare l’effetto suolo e quindi di tenere la vettura più incollata all’asfalto. I vantaggi non sono stati accertati, ma si è parlato di 3-5 decimi a giro.
Ora come ora il problema non è quanto siano più bravi gli ingegneri delle scuderie accusate, rispetto a quelli delle scuderie accusatorie. Il problema principale è un altro: la F1 si sta trasformando sempre più in una pagliacciata, e soprattutto, chi crede ancora nella sportività , coerenza e decenza di una Federazione, che di sportivo, coerente e decente ha ben poco, ulteriormente dopo le parole del delegato Bridgestone in occasione del GP d’Australia. Alla richiesta di come mai le loro gomme morbide non hanno resistito nemmeno 10 giri, la risposta ha fatto impallidire l’Italia intera e qui si parla d’Italia perché a intervistarlo fu la rete nazionale… ma oltremodo sarebbe impallidito il mondo degli amanti della F1. Bridgestone non può fare gomme morbide performanti, perché ciò gli è stato imposto dalla Federazione che vuole più imprevisti e più spettacolo in pista.
Chi ci assicura, che tale ricorso, nel caso fosse respinto, verrebbe non accolto solo per avere più spettacolo in pista, dei veri “BIG” che lottano là dietro per una posizione, per avere là davanti nomi nuovi, di gente che non sai ancora bene chi sia, di gente che in F1 ha dimostrato poco e niente e improvvisamente si trova a disputare la parte del fenomeno… chi ci assicura che la decisione possa ritenersi davvero “SPORTIVA”…
Ma i problemi non finiscono qui… anzi è solo l’inizio. Durante lo scorso anno, i tecnici della Renault, progettarono una soluzione analoga, che accusava gli stessi effetti. Quando la fecero visionare dai tecnici della Federazione, tale soluzione fu dichiarata illegale dal delegato Charlie Whiting, lo stesso Whiting che invece ha dato il via libera nel 2009, alle tre scuderie imputate.